Il Laboratorio di Archeologia Libraria e Bibliotecaria ha sede all’interno del sito UNESCO di Villa Adriana presso l’edificio del plastico. I locali, concessi dalla Soprintendenza Archeologica del Lazio, aperti gratuitamente al pubblico, sono stati recuperati, ristrutturati e resi fruibili dall’Ass. Fannius, in collaborazione con enti pubblici e privati, allo scopo di rendere disponibile al pubblico un luogo polifunzionale, denominato in epoca classica museion; luogo consacrato al Museo e alle arti sui generis, luogo di confronto e dialogo tra le diverse discipline e scuole di pensiero.
Il Laboratorio, fondato e diretto dal prof. Antonio Basile, opera in collaborazione con il MIUR e il supporto scientifico di Musei ed Università, allo scopo di istituire partenariati interistituzionali per valorizzare e rendere patrimonio condiviso le conoscenze frutto di ricerca specialistica e sperimentazione pratica. Particolare attenzione viene rivolta al restauro, conservazione e fruizione del patrimonio librario e bibliotecario.
Nato sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, svolge la sua attività in collaborazione con il MIBAC, con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, co la Regione Lazio e con il Comune di Tivoli.
La Villa di Adriano, la più estesa villa romana mai portata alla luce dagli archeologi, ospitava tra le mura almeno due delle maggiori biblioteche di età imperale che, accanto a quelle di Alessandria, Pergamo, Atene, Efeso e Timgad erano tra le più ricche e famose per la qualità e quantità di volumina, opportunamente divisi tra greci e latini.
L’originale biblioteca privata di Adriano è oggi visibile solo in parte nel settore settentrionale del Palazzo Imperiale. Si tratta di un ambiente quadrangolare caratterizzato da nicchie piccole e rettangolari, dove probabilmente, in origine, erano collocati scaffali per i volumina.
Svolgere attività di laboratorio sull’arte libraria antica nella prestigiosa cornica di Villa Adriana significa reintegrare gli oggetti nel loro ambiente originale, in piena sintonia con la relazione museo-territorio, l’unica in grado di concretizzare la ricchezza delle risorse locali.
“Hands on experience” è l’espressione che al meglio condensa l’unicità della attività pratiche di laboratorio che hanno lo scopo di rendere piacevole e partecipativo l’apprendimento, in particolare per il pubblico delle scuole di ogni ordine e grado.
Durante le attività di laboratorio si effettuano continui rimandi ai lavori commissionati al prof. Antonio Basile da parte di museo ed Università, con l’ausilio di strumentazioni multimediali e scientifiche all’avanguardia. Tra i lavori più importanti si ricordano; la ricostruzione tecnico scientifica del papiro di “Pacherientaihet”, un volumen di 11 metri, per conto della Sezione Egizia dei Musei Vaticani, frutto della collaborazione del prof. Antonio Basile con i Gabinetti della Ricerca Scientifica dei Musei Vaticani e con il British Museum of London, la commissione, da parte della Direzione del Frank H. Mc Clung Museum dell’Università del Tennessee – Knoxville, della ricostruzione tecnica e scientifica del supporto papiraceo, delle miniature e delle illustrazioni del noto “Papiro di Kha”, oggi esposto presso la sezione egizia dell’Università del Tennessee – USA; il “Corredo dello Scriba”, per conto dello Smithsonian Institute of Washington DC.
Il centro è inoltre dotato di percorso tattile per disabili della vista per rendere universalmente accessibile il ricco bagaglio di conoscenze veicolate dagli oggetti della collezione, perfettamente funzionali ad un approccio tattile sensitivo.