La ricostruzione della biblioteca di Adriano Imperatore
La progettazione della biblioteca del Museo della Civiltà Romana è opera dell’Arch. Gismondi, autore del Plastico della Villa Adriana. Basata sui rari documenti storici giunti agli studiosi, la biblioteca costituisce oggi uno dei migliori esempi di ricostruzione, a dimensioni reali, di una biblioteca di età imperiale. Data la scarsità delle fonti epigrafiche, molti degli elementi architettonici sono frutto di ricerche compiute su altre biblioteche della Roma imperiale come quella della biblioteca del Foro di Traiano.
La biblioteca dell’imperatore Adriano presso il Museo della Civiltà Romana riveste oggi particolare interesse scientifico e didattico in quanto unico mezzo in grado di far comprendere la molteplicità degli usi e delle funzioni ad essa attribuiti: non solo punto di diffusione dei testi librari, ma anche luogo di produzione, editoria, conservazione e salvaguardia dal rischio di deperimento o scomparsa a causa di fenomeni di decomposizione, catastrofi naturali, saccheggi ed altri fortuiti eventi storici. Fu proprio grazie alle biblioteche di età imperiale, che molti testi arabi e greci furono tradotti e resi fruibili alle elite colte romane salvandoli così dall’oblio del tempo inglobandoli inoltre all’interno della tradizione classica e facenti parte ormai del patrimonio culturale italiano ed europeo.
La sezione libraria, opera del prof. Antonio Basile in collaborazione dell’Associazione Fannius è collocata nella sala XLVII, dedicata alla Biblioteca dell’Imperatore Adriano in Tivoli.
Nella sala sono esposti: papiri, capsae, volumen con umbilici e titulus avvolti in penula, libri lintei, codex, kalamus ed altri materiali e supporti caratteristici della tradizione bibliotecaria in epoca classica tecnicamente e scientificamente ricostruiti con la collaborazione scientifica di prestigiose istituzioni ed istituti di ricerca.